AssoGuide esprime sorpresa e ferma contrarietà per l’inserimento, nel DDL sulla professione di guida turistica approvato dal Consiglio dei Ministri e depositato in Senato, al n. 833, del riferimento a percorsi, attività e corsi di specializzazione di tipo sportivo (artt. 2 e 7).
Si tratta di aggiunte al testo concordato con le associazioni di categoria inserite dopo l’ultima riunione con il Ministro e di cui mai si è discusso; il tutto in palese contraddizione con il metodo di concertazione fino ad allora perseguito per giungere ad un testo condiviso (che è stato oggetto anche di una nota ufficiale del Ministero https://www.ministeroturismo.gov.it/legge-guide-turistiche-santanche-trovata-sintesi-con-associazioni-guide-turistiche-su-testo-base-riforma-obiettivo-pnrr/ ).
L’attribuzione alla Guide Turistiche di percorsi ed attività di tipo sportivo va ad invadere il campo dell’attività professionale delle Guide Ambientali Escursionistiche o Naturalistiche che, da sempre, operano in questo ambito e che hanno contribuito in modo fondamentale alla crescita ed allo sviluppo del comparto “outdoor ed active tourism”.
Si tratta, inoltre, di un ambito di attività che è del tutto estraneo ai percorsi formativi ed alle tradizionali competenze della guida turistica e non ha precedenti in alcuna delle leggi regionali o delle leggi nazionali in materia succedutisi nel tempo.
Un ambito di attività del tutto scollegato ed ultroneo rispetto al profilo professionale della guida turistica delineato dallo stesso ddl n. 883, all’art. 2, commi 1 e 2, che è stato inserito “a sorpresa” con una evidente forzatura.
Le giuste attenzioni ed interesse per il turismo attivo, in particolare per i cammini ed il cicloturismo, non devono portare a colpi di mano per l’accaparramento di competenze professionali e formative.
AssoGuide, assieme ad altre associazioni professionali e di imprenditori, ha chiesto da tempo ma senza ottenere risposta che sia aperto un tavolo di concertazione per le altre professioni di accompagnamento turistico nella consapevolezza che la frammentazione della normativa in materia non può che perpetrare le difficoltà interpretative ed operative, con conseguente pregiudizio dell’intero comparto.
Ignorare le istanze di categorie professionali (Guide Ambientali Escursionistiche ed Accompagnatori Turistici) fondamentali per la filiera turistica e che, per numeri, probabilmente superano il numero di guide turistiche attualmente attive, è un errore strategico imperdonabile.
Nell’interesse di tutti gli operatori del turismo è indispensabile un coordinamento legislativo che rispetti un’equa ripartizione delle competenze professionali.
Chiediamo quindi che il ddl sia emendato dalle norme qui contestate e che il Ministero convochi un tavolo consultivo per le altre professioni di accompagnamento turistico.

Il Presidente AssoGuide
Avv Luca Berchicci