Michele Merenda, classe 1976, vive a Salina, la più verde delle isole Eolie. Laureato in filosofia, ex giornalista pubblicista con alcuni romanzi riposti nel cassetto, ha cominciato relativamente tardi a svolgere il mestiere di Gae. ‘Faccio parte di questo bellissimo mondo solo dal 2017 – ci ha detto la guida isolana – ma non è mai troppo tardi’.

La vita, si sa, è fatta di incontri. A segnare una svolta nell’esistenza di Michele è stato l’incontro con Umberto Mazzenga. ‘Umberto – ricorda il nostro socio – era il custode di un sapere storico e popolare che rischiava di sparire per sempre’. Un sapere fatto di scienza, di tradizioni misteriche, di storie di migranti, a volte incredibili, e, naturalmente, di conoscenza dei costumi, della gastronomia e del dialetto eolani’. Michele decide di unirsi come volontario a “Camminare con”, l’associazione di Umberto, e comincia a inerpicarsi con i turisti sotto il sole lungo i sentieri di Salina che si salgono sempre più su, fin sulla cima del Monte Fossa delle Felci, la più alta dell’arcipelago, e, nel mentre, a raccontare loro le storie del suo amato territorio. I progetti in cantiere sono tanti, quando accade l’imponderabile: Umberto muore. “Perché vi racconto questa storia? – ci dice Michele con gli occhi lucidi – perché a lui, un uomo dai grandi ideali, devo tantissimo. Se ne è andato, ma solo fisicamente”.

Anche per portare avanti quegli ideali, Michele continua ad accompagnare la gente sulle montagne isolane, talmente fitte di vegetazione che spesso non ci si crede. Inizialmente lo fa nei ritagli di tempo, fino a quando, nel gennaio del 2021, in piena emergenza sanitaria, decide di lasciare tutto e di fondare l’associazione culturale “Umarruggiu.it”, per dedicarsi esclusivamente alle escursioni. “Con una laurea in Filosofia – spiega – lo sbocco più naturale sarebbe stato l’insegnamento. Ma con questa attività riesco a coniugare le mie passioni: lo studio, l’insegnamento, anche della filosofia, e il camminare. Oggi faccio parte di Assoguide e continuo a portare l’amore per i discorsi, anche filosofici, in cammino ogni giorno, con un entusiasmo sempre maggiore”.

La formula di raccontare il territorio camminando, senza fermarsi a semplici nozioni che sarebbero state subito dimenticate, ha sortito un successo isperato, anche internazionale. ‘È stato insieme piacevole e sorprendente – sorride Michele – leggere un articolo su una rivista francese, in cui si parlava di Salina e del cammino in montagna, intitolato ‘U marruggiu filosofico’.

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