Andrea D’Onofrio, Kiollo per gli amici (nomignolo di cui ancora si ignorano origine e significato), cresce nel cuore del Parco Nazionale del Pollino coccolato dall’affetto e dalle polpette della nonna. Raggiunta la maggiore età, abbandona il suo paese per Modena, dove studia ingegneria meccanica inseguendo il sogno di progettare automobili. La sua strada parrebbe segnata se non fosse per un fatidico viaggio in Nepal da cui torna profondamente cambiato. ‘Mi guardavo allo specchio – ricorda il nostro socio, ripercorrendo col pensiero quei giorni – e non vedevo più un futuro ingegnere, ma qualcosa di completamente diverso’. Il pensiero torna, insistente, alle sue montagne e al suo fiume, il Lao. ‘Ma quel parco dei divertimenti che mi aveva visto, bambino, sfogare il mio dinamismo e la creatività infantile, ora, nei miei progetti, assumeva i contorni, ancora vaghi, del luogo dove esercitare la mia futura professione. Un lavoro che riuscisse a coniugare il mio amore per il viaggio e l’avventura con la valorizzazione turistica dei luoghi che mi avevano visto crescere’. Rimane a Modena fintanto che, cambiata facoltà, non si laurea in economia e marketing internazionale, poi torna in Calabria dove mette a frutto le conoscenze acquisite, mettendo in cantiere tanti progetti, primo fra tutti quello di Laorafting.

Oggi Andrea, in una terra dalle tante potenzialità spesso inespresse, vive di turismo, dividendosi tra il fiume e i monti del suo paese natio.