Assoguide esprime assoluta contrarietà e forte preoccupazione per l’art. 21 della LR Sicilia n. 9 del 27 luglio 2023 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 32 del 29.07.23).

La disposizione di legge prevede l’iscrizione nell’albo regionale delle Guide Vulcanologiche, sulla base dell’abilitazione già conseguita nel settembre 2018, dei soggetti che hanno superato le selezioni di cui al decreto dell’assessore per le infrastrutture e la mobilità n. 14/Gab del 9 giugno 2017 e risultati idonei al superamento delle prove e li autorizza a svolgere la professione fino al 30 novembre 2023.

La vicenda è nota.

Nel 2017 veniva indetta la prova selettiva per l’iscrizione al corso che avrebbe consentito a 20 candidati l’acquisizione dell’abilitazione allo svolgimento della professione di Guida Vulcanologica e l’iscrizione al Collegio Regionale delle Guide Alpine, nell’elenco delle Guide Vulcanologiche.

Quella prova selettiva e, per l’effetto, tutto il concorso, compresi l’acquisizione dell’abilitazione e la successiva iscrizione al Collegio Regionale venivano annullate dalle sentenze TAR Catania n. 2999 del 2019 e Consiglio di Giustizia Amministrativa n. 26 del 2021. Anche un successivo ricorso di alcuni partecipanti al corso diretto a contestare la loro cancellazione dall’elenco delle Guide Vulcanologiche siciliane è stato respinto dal TAR Catania con sentenza n. 3179 del 2022.

Le tre sentenze hanno chiaramente detto che l’allora Presidente Regionale del Collegio ed un componente della Commissione Esaminatrice erano in conflitto di interesse. I giudici amministrativi hanno trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Catania per il supposto reato di abuso d’ufficio ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti per la Regione Sicilia per la sussistenza di un danno erariale.

I componente della commissione ed il presidente del Collegio Regionale delle Guide Alpine della Sicilia avrebbero favorito alcuni candidati, tra cui il figlio dello stesso Presidente del Collegio.

Insomma un concorso probabilmente truccato.

Non conosciamo l’esito del procedimento penale e di quello della Corte dei Conti.

La norma regionale qui contestata, iscrivendo all’elenco regionale delle Guide Vulcanologiche e consentendo l’esercizio della professione ai soggetti che hanno partecipato ad un concorso annullato (che quindi non esiste più!) aggira ed elude palesemente le sentenze appena richiamate.

Essa, inoltre, viola la legge quadro sull’ordinamento delle guide alpine (Legge n. 6/1989) che non consente alcuna iscrizione ai Collegi Regionali senza una regolare selezione ed abilitazione e, giammai, una iscrizione temporanea e straordinaria.

Questo provvedimento è dunque una sopruso ed abuso della politica regionale che offende tutte le persone oneste e premia l’illegalità.

Questo provvedimento esprime disprezzo per l’interesse all’agire corretto ed imparziale della Pubblica Amministrazione e per il cittadino/utente che vorrà essere accompagnato in escursione sull’Etna.

E’ come se il concorso per l’iscrizione all’Ordine degli Avvocati o dei Medici fosse stato annullato e la Regione decidesse di iscrivere lo stesso ai rispettivi ordini i partecipanti al concorso annullato per una probabile frode nella valutazione dei candidati.

Ci fideremmo noi a farci difendere o curare da quegli avvocati e medici?

Non è superfluo ricordare che i servizi di accompagnamento guidato sull’Etna hanno una rilevanza economica notevole dunque i soggetti destinatari di questa norma ne ricaveranno un ingente (ed ingiusto) profitto.

Non si tratta quindi di un norma “infelice” ma di una norma consapevolmente voluta che assicura ai pochi destinatari (20 persone al massimo) un ingiusto tornaconto economico in palese violazione delle sentenze. A tutti gli effetti, quindi, una norma ad personam.

La norma regionale appare anche inapplicabile perché quella prova di selezione, il successivo corso, le successiva abilitazioni e le successive iscrizioni al Collegio Regionale delle Guide Alpine, per effetto dell’annullamento disposto dal Tribunale Amministrativo Regionale, di fatto, non esistono più. Non si può dire, dunque, che alcuno abbia superato le selezioni, si risultato idoneo o abbia conseguito l’abilitazione.

Auspichiamo che tutte le Guide oneste e lo stesso Collegio Regionale vorranno esprimere il loro forte e chiaro dissenso da questa azione politica ed opporsi all’applicazione di una norma che danneggia, in primis, la reputazione del Collegio Regionale e delle stesse Guide Alpine e Vulcanologiche.

Assoguide porrà in essere ogni azione opportuna per evitare che tale ingiustizia passi sotto silenzio.