La guida, si sa, svolge un ruolo fondamentale nella promozione dei territori, anche di quelli meno noti e più defilati.  La suddivisione, tutta italiana, nei ristretti ambiti di guida turistica e di guida ambientale (naturalistica e sportiva) pone spesso gli operatori del settore in una situazione di svantaggio rispetto a quelli stranieri.

Assoguide ritiene che sia giunto il momento di affrontare seriamente il tema delle professioni turistiche e di porre alla politica la sua proposta di riforma. Lo scopo è di formare in ogni ambito guide qualificate a partire da una piattaforma formativa minima ed omogenea su tutto il territorio nazionale.

Svolta la formazione di base comune, si procede nel percorso formativo con la scelta della specializzazione nei consueti ambiti, quello storico-artistico, l’ambientale e lo sportivo. Requisiti e i programmi per la formazione professionale dovranno essere definiti su base nazionale, così come l’accesso alla professione, che deve avvenire per corsi ed esami, svolti anche in collaborazione con le università e le associazioni professionali. Superato l’esame si rientra in un elenco ricognitivo nazionale, con l’obbligo di un aggiornamento professionale continuo, concepito anche sulla base alle peculiarità dell’ambito, anche geografico, in cui si opera.

Nella proposta Assoguide non poteva mancare la regolarizzazione delle guide che già operano nel settore, per le quali si è pensata una specifica norma transitoria.