Assoguide ritiene doveroso esprimere pubblicamente la propria posizione in merito al ricorso presentato contro il decreto e il concorso nazionale per l’abilitazione delle nuove guide turistiche.

Come associazione, siamo contrari a questa iniziativa volta a ostacolare o rallentare un processo atteso da anni da migliaia di professionisti e aspiranti tali.


La legge 190/2023 è un passaggio fondamentale per garantire trasparenza, riconoscimento e valorizzazione della figura della guida turistica a livello nazionale. Dopo più di un decennio di incertezze e interventi parziali, è stato finalmente avviato un percorso che restituisce dignità e visione unitaria alla professione.

Assoguide, insieme alle altre sigle rappresentative del settore ha preso parte attivamente all’iter di scrittura della legge, e pur avendo sollevato criticità e perplessità in diverse occasioni, riteniamo fondamentale non ostacolare il completamento dell’iter legislativo per consentire finalmente nuove abilitazioni. In Italia l’ultimo concorso si è svolto in Puglia nel 2018, e da allora nessuna nuova opportunità di accesso alla professione è stata garantita a livello nazionale.

 

Dalla riunione avvenuta il 15 aprile con il Ministero abbiamo appreso che il 13 maggio si discuterà la richiesta sospensiva, che potrebbe portare a un arresto della procedura di attuazione del concorso. Il ricorso in questa fase appare intempestivo e profondamente dannoso, ignorando aspettative, investimenti formativi e sacrifici di migliaia di candidati, e Assoguide si è associata a Confguide, Aglio e Federagit che hanno chiesto a ANGT di valutarne il ritiro. Nel frattempo il Ministero sta andando avanti con i lavori per la preparazione dell’esame.

Assoguide da sempre promuove un approccio basato sulla collaborazione tra le associazioni di categoria, sulla volontà di incidere con proposte concrete e sul riconoscimento del valore collettivo della professione. In questa prospettiva riteniamo che il miglioramento delle normative debba avvenire all’interno del processo già in corso, e non attraverso scelte divisive che creano incertezza nel settore. Non esiste una professione forte senza una categoria coesa, il nostro settore ha bisogno di guardare avanti, con strumenti adeguati e con la partecipazione di tutti.

Siamo al fianco delle aspiranti guide, ora è il momento di costruire, non di arrestare.